Questo blog è nato per un corso del Politecnico di Torino, "Storia delle cose, anatomia e antropologia degli oggetti", tenuto dal professore Vittorio Marchis. Il tema dell'esercitazione era "l'artificiale" e per una futura, si spera, pianificatrice territoriale, urbanistica, paesaggistica-ambientale, cosa c'è di più interessante del Paesaggio Artificiale?
Quindi al termine di questo lavoro di ricerca e conoscenza durato tutta la durata del corso ripercorro tutto il percorso per dargli un senso ed un valore.
Il punto di partenza è stata la definizione di Paesaggio Artificiale, cioè una porzione di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni. Ho analizzato il termine "Paesaggio Artificiale" cercando una traduzione del termine in diverse lingue e formando un glossario trilingue con le parole dell'ABC del Paesaggio, creando un brainstorming e cloud di parole per vedere con chiarezza i possibili collegamenti all'argomento anche con altre discipline. Mentre nella rivista "Abitare" si è parlato di Paesaggi Artificiali con un articolo di Mario Piazza. Ho ricercato i simboli del Paesaggio artificiale, riconducendoli allo Stemma della città ed agli Skyline delle città.
Ho analizzato il paesaggio artificiale nell'arte, infatti l'ho ritrovato nella musica attraverso Liza Minelli con la celebre "New York New York" , Lucio Dalla con "Piazza Grande", Guccini con "Piccola Città" e a Coez con "Le luci della città", nella letteratura attraverso Italo Calvino nel suo "Le città invisibili" e in vari fumetti con la Disney, in Topolinia e Paperopoli , e con la Gotham City dell'eroe Batman. Lo ritroviamo anche nel cinema, sia perchè sono innumerabili i film ambientati nelle città, ma anche grazie al grande Pier Paolo Pasolini con "La forma della città".
Nel contempo ho anche analizzato il paesaggio artificiale nelle sue specifiche tecniche, prima cercando di capire quali sono i suoi elementi, che costituiscono un sistema complesso, le sue funzioni, poi le sue dimensioni fisiche, i suoi grafici e le sue statistiche. Ho inoltre approfondito il tema delle forme del paesaggio artificiale e dalla forma pianificata di Grammichele, in Sicilia, ho analizzato gli schemi della pianificazione urbanistica.
Per passare ad una visione più "sociale" del tema, tramite i luoghi del Paesaggio artificiale, la sociologia urbana e un'analisi dei vantaggi e svantaggi del vivere in questi luoghi.
Ho sospeso, per il momento, il percorso ricercando alcuni brevetti del Paesaggio artificiale: "Smart lighting and city sensor" e "Geocoding locations near a specified city".
Dico di aver sospeso per il momento questo percorso perchè mi piacerebbe continuare a curare il blog, aldilà di ciò che sarà la valutazione, proprio perchè costruendolo in questi mesi ho capito ancor di più quanto le città siano complesse, come i processi che accadono al loro interno sono dipendenti da molti fattori e come i paesaggi artificiali siano una costante del nostro vivere.
Visualizzazione post con etichetta Parole. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Parole. Mostra tutti i post
martedì 16 gennaio 2018
lunedì 15 gennaio 2018
Una sociologia per il Paesaggio artificiale - La Sociologia Urbana
La sociologia urbana è lo studio sociologico della vita sociale e dell'interazione umana nelle aree metropolitane.
Si inserisce nel quadro della teoria sociologica generale. Anch'essa
studia i principali processi sociali ma si concentra sull'analisi del
rapporto tra uomo e ambiente, e nello specifico tra uomo e città. È una
disciplina normativa della sociologia tesa alla ricerca nell'ambito
delle strutture, dei processi, dei cambiamenti e dei problemi di un'area
urbana e, in tal modo, a provvedere a input per la pianificazione urbanistica e la costruzione di politiche.
mercoledì 3 gennaio 2018
martedì 19 dicembre 2017
La letturatura del Paesaggio artificiale
"Le città invisibili" è un libro, pubblicato nel 1972, da Italo Calvino, strutturato sottoforma di dialogo tra Marco Polo e l'imperatore dei Tartari Kublei Khan, in cui interroga l'esploratore sulle cttà del suo impero. Marco Polo descrive città reali oppure immagiarie, che colpiscono sempre di più Khan.
Le città descritte da Marco Polo diventano simbolo della complessità e del disordine della realtà. Infatti Calvino ci vuole mostrare, come lui stesso scrive, che la città è "“l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme” e i due modi per non soffrirne: “Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio” ( I. Calvino, Le città invisibili, ivi, pp. 497-498.).
Ma queste città sono anche sogni, come dice Marco Polo: “tutto l'immaginabile può essere sognato ma anche il sogno più inatteso è un rebus che nasconde un desiderio, oppure il suo rovescio, una paura. Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure, anche se il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, e ogni cosa ne nasconde un'altra” (I. Calvino, Le città invisibili, ivi, pp. 391-392).
Il libro è costituito da nove capitoli, ma ha un'altra suddivisione interna, infatti ognuna delle 55 città è divisa in base ad una delle 11 categorie, dalle "Città e la memoria" alle "Città nascoste": il lettore ha quindi la possibilità di "giocare" con la struttura dell'opera, scegliendo di seguire un raggruppamento o un altro, la divisione in capitoli o in categire, o semplicemente saltando da una descrizione di città a un'altra.
Le città descritte da Marco Polo diventano simbolo della complessità e del disordine della realtà. Infatti Calvino ci vuole mostrare, come lui stesso scrive, che la città è "“l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme” e i due modi per non soffrirne: “Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio” ( I. Calvino, Le città invisibili, ivi, pp. 497-498.).
Ma queste città sono anche sogni, come dice Marco Polo: “tutto l'immaginabile può essere sognato ma anche il sogno più inatteso è un rebus che nasconde un desiderio, oppure il suo rovescio, una paura. Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure, anche se il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, e ogni cosa ne nasconde un'altra” (I. Calvino, Le città invisibili, ivi, pp. 391-392).
Il libro è costituito da nove capitoli, ma ha un'altra suddivisione interna, infatti ognuna delle 55 città è divisa in base ad una delle 11 categorie, dalle "Città e la memoria" alle "Città nascoste": il lettore ha quindi la possibilità di "giocare" con la struttura dell'opera, scegliendo di seguire un raggruppamento o un altro, la divisione in capitoli o in categire, o semplicemente saltando da una descrizione di città a un'altra.
giovedì 14 dicembre 2017
Glossario trilingue del Paesaggio Artificiale
L'abbecedario del paesaggio artificiale, proposto in un post precedente, ora viene tradotto in tre lingue:
ITALIANO
|
INGLESE
|
SPAGNOLO
|
FRANCESE
|
Abitanti
|
Population
|
Población
|
Population
|
Barriera
|
Barrier
|
Barrera
|
Barrière
|
Città
|
City
|
Ciudad
|
Ville
|
Dimensione
|
Dimension
|
Tamaño
|
Dimension
|
Edificio
|
Building
|
Edificio
|
Bâtiment
|
Fabbrica
|
Factory
|
Fábrica
|
Fabrique
|
Giardino
|
Garden
|
Jardín
|
Jardin
|
Inquinamento
|
Pollution
|
Polución
|
Pollution
|
Lago
|
Lake
|
Lago
|
Lac
|
Metropolitana
|
Subway
|
Metro
|
Métro
|
Natura
|
Nature
|
Naturaleza
|
Nature
|
Orto
urbano
|
Urban Garden
|
Huerto Urbano
|
Potager Urbain
|
Paesaggio
|
Landscape
|
Paisaje
|
Paysage
|
Quartiere
|
Neighborhood
|
Barrio
|
Quartier
|
Rurale
|
Rural
|
Rural
|
Rural
|
Strada
|
Street
|
Carretera
|
Route
|
Trasporto
|
Transport
|
Transporte
|
Transport
|
Urbanistica
|
Urban planning
|
Planificación
urbana
|
Urbanisme
|
Verde
|
Green
|
Verde
|
Vert
|
Zone
|
Zone
|
Zona
|
Zone
|
Iscriviti a:
Post (Atom)